Conte critica Salvini sulla gestione dei trasporti e il diritto di sciopero, mentre ribadisce il sostegno alla manifestazione “No ddl sicurezza”.
Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ha espresso una critica diretta a Matteo Salvini riguardo la sua posizione sul diritto di sciopero, in vista della precettazione del ministro dei Trasporti per lo sciopero del 13 dicembre.
Conte affonda Salvini e gli dà un suggerimento
In un’intervista a Montecitorio, Conte ha sottolineato che la vera priorità nel settore dei trasporti dovrebbe essere la puntualità dei treni, criticando i frequenti ritardi che continuano a comparire sugli schermi delle stazioni.
“La priorità nel mondo dei trasporti è assicurare la puntualità dei treni, perché tutte le volte che io stesso sto prendendo un treno, c’è un display con tutta una sfilza di treni in ritardo. Salvini dovrebbe concentrarsi su questo piuttosto che contrastare in modo accanito il diritto di sciopero”.
Il M5S e la manifestazione contro il ddl sicurezza
Conte ha poi ribadito la posizione del Movimento 5 Stelle riguardo il ddl sicurezza e la manifestazione “No ddl sicurezza” del 14 dicembre a Roma, confermando la presenza del partito all’iniziativa: “Tutte le iniziative che diano un segnale forte di censura verso questa politica del governo sono da noi benvenute”.
L’ex premier ha messo in evidenza che, mentre il governo sembra concentrarsi sul contrasto al dissenso politico, aumentano gli episodi di criminalità nelle città italiane, come rapine, aggressioni e furti.
A tal proposito, ha chiesto al governo di affrontare le carenze nelle forze di polizia e di richiamare gli agenti attualmente in Albania, suggerendo che la vera sicurezza richiesta dai cittadini è un rafforzamento delle forze dell’ordine.
La sicurezza vera secondo Conte
Conte ha anche sollevato la questione della sicurezza nelle città italiane, criticando il governo per non aver investito sufficientemente nelle forze di polizia, carabinieri, e guardia di finanza.
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, le vere esigenze dei cittadini sono legate alla protezione quotidiana da reati comuni, e non alla repressione del dissenso politico o delle libertà di espressione.
“È questa la sicurezza che chiedono i cittadini, non reprimere con nuove fattispecie di reato il dissenso politico, la resistenza passiva e mettere il bavaglio sempre più stretto ai giornalisti”, ha concluso.